
La guerra continua, oggi nuovo scontro in Crimea, la penisola occupata dai russi dal 2014, dove è stata colpita una nave russa. La guerra, allo stesso tempo, pare essere arrivata ad una situazione di stallo. E’ passato più di un anno e mezzo dall’inizio del conflitto. La Russia aveva come obiettivo condurre una guerra lampo, così da annientare l’esercito ucraino e allo stesso tempo portare a zero la loro volontà di resistere. I russi erano anche consapevoli che in caso di mancato successo, gli americani avrebbero inviato armi in sostegno ucraino, e ciò avrebbe poi di conseguenza innescato un conflitto prolungato. Il tutto si è avverato.
Di concerto, il contrattacco ucraino ha perso di efficacia proprio perchè adesso la Russia si è posta in posizione più difensiva.
Nessuno però ha ancora il coraggio di dire che questa guerra l’hanno persa tutti: l’ha persa Putin, che voleva conquistare tutta l’Ucraina e nemmeno è riuscito a prendersi l’intero Donbass; ma l’ha persa l’Ucraina che rivoleva i suoi confini del 1990, Crimea inclusa, e l’ha persa l’Occidente, che sognava un cambio di regime a Mosca e invece ha solo regalato la Russia all’ombrello cinese, sotto il quale peraltro sembra essersi coalizzato il sud globale. Per non parlare del fatto che nel bilancio americano scompaiono i soldi stanziati per l’invio di armi in Ucraina, ma allo stesso tempo gli americani inviano armi ad Israele subito dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre. Chiaro segnale di come al momento le priorità americane siano altre.
Ha perso un’occasione l’Unione Europea, che doveva porsi come punto di riferimento per la mediazione tra le parti. L’Ue paga a caro prezzo una mancata politica estera comune che la pone come un’istituzione “azzoppata” agli occhi della Comunità Internazionale. Serve ora più che mai un ulteriore avanzamento del processo di integrazione europea.
Non ci sono vincitori in questo conflitto e non ce ne saranno. Basterebbe questa comune ammissione di sconfitta, per capire che è tempo di sedersi a un tavolo e trattare. Perché certo, la Russia è considerata il nostro nemico, ma vale sempre la frase di Rabin, quando la destra israeliana lo accusava per aver stretto la mano ad Arafat: “Con chi altro potrei fare la pace, se non con il mio nemico?”.
Anna Morrone
